L’arte dello Shiatsu-Do, la magia della pressione: Settimana di Pratica a Lamoli

Come ogni anno Accademia Italiana Shiatsu-Do propone un evento formativo di altissimo livello: la settimana di Pratica Professionale a Lamoli (PU)

In una cornice naturalistica magnifica, in questi giorni ci si dedicherà alla crescita personale e all’affinamento della tecnica.

Confronto, Studio, Pratica: un’esperienza magica, un viaggio nella dimensione dello Shiatsu-Do, un viaggio dentro di sé!

Partecipa alla settimana di Pratica Professionale nell’incantevole Oasi San Benedetto, a Lamoli (PU).

PROGRAMMA:

  • La pratica dei Kata, le radici dello Shiatsu Do
  • Jing Mai, Xue, Zone: risonanza, ascolto, sensibilità
  • Vitalità Articolare: Shiatsu e mobilità nel trattamento delle articolazioni
  • I luoghi del respiro – Stiramenti e Yoga Posturale
  • Rilassamento e pratica di meditazione
  • Visita a La Verna e meditazione al fiume

L’Oasi San Benedetto a Lamoli è un luogo incantevole con una cucina prelibata!
Questo è un incontro irrinunciabile per la nostra crescita individuale!

Per tutti gli appassionati dello Shiatsu: allievi, operatori, assistenti e istruttori.

Il seminario è certificato con 30 ore di pratica documentata per gli allievi e con 20 ore di crediti formativi per gli Istruttori

COSTI

Seminario: 300 euro (220 entro il 30/06)
Vitto e alloggio (5 giorni di pensione completa presso Oasi San Benedetto):

  • Ostello: € 250
  • Camere 4/6 posti: € 275
  • Camera Tripla: € 300
  • Camera Doppia € 325
  • Camera Singola € 375

Per informazioni scrivici o contatta la nostra Segreteria dal Lunedì al Venerdì, dalle 14 alle 19 al numero 02.29.40.40.11 o al numero verde 800.939.956

Bagni Froy 2015: 10 anni di Shiatsu-Do in montagna!

La vacanza studio di Froy compie dieci anni.
Un bel traguardo se pensate che è nata come esperienza di pratica pensata e realizzata dal grande Walter Zani di Genova e me senza alcuna pre-esperienza in tal senso.
E’ stata la voglia di stare insieme che ha partorito questo progetto, il bene e la stima reciproca che ci ha portato a rischiare. Sì, c’è sempre una parte di rischio quando inizi un progetto, ma si sa fa parte del gioco.
Le ansie, i preparativi, il sentirsi inadeguati, tutte cose che puntualmente mi succedono ogni volta e con le quali imparo sempre più a convivere.
Senza rischio o incoscienza non avrei mai pensato al progetto Accademia di Gallarate e, nel 2015, anche questo ha superato i 18 anni… urca, quante cose! Quanta acqua passa sotto i ponti e… mi sembra ieri.
Beh, tornando a Froy, tenuto conto di quanto sopra anche quest’anno ci siamo cimentati sia nella vacanza che nel lavoro proposto.
La vacanza, lo stare insieme, vanno da sé con parte del gruppo collaudato e consolidato con il quale ormai servono sempre meno parole e tutto accade, ognuno fa senza domande, senza aspettative e prende quello che arriva. Molto Zen.
Il lavoro proposto era sul sentire attraverso il sentirsi, bella sfida…
Mi permetto di dire, il tutto ha contribuito a far si che tutto succedesse senza bisogno di parole: il gruppo, complice la situazione, la cucina vegana a molti inusuale ha contribuito a mettere in moto il meccanismo che si è autoalimentato.
Si, poi alcuni componenti che hanno sbroccato (sapete che il gruppo muove molte energie, le mischia e le rinnova) che voglio ringraziare per la fiducia che si sono dati nel proseguire l’esperienza nonostante forti resistenze interne: ci hanno aiutato a sentirci e ad entrare nel lavoro in modo profondo.
Si perché io sto bene se anche il mio vicino sta bene: se vedo che è in crisi il mio star bene, il mio sentirmi è messo in gioco.

Da questa forze, consapevolezza e ascolto del sé, è continuato un lavoro sulla percezione facile e profondo che ci ha dato spunti e contributi per potere sperimentare nel prossimo futuro metodi e modi inusuali di fare shiatsu.
Un uso in divenire della pancia e profondità nell’interagire con le nostre tensioni, che ci accompagneranno nei prossimi mesi: ci siamo dati appuntamento per riparlarne dopo avere fatto l’esperienza con un numero significativo di trattamenti.
Per cui il lavoro ci terrà compagnia anche nei prossimi mesi e, ogni volta che lo sperimenterò, mi ritorneranno in mente quei bei giorni passati con tanta bella gente intorno
A presto e buona vita a tutte e tutti e preparatevi per il 2016, noi vi aspettiamo

G.P. Baratelli

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Tornare a Bagni Froy é sempre un piacere per gli occhi e per il cuore. Cuore che batte quando incontri le persone degli anni scorsi. Cuore che usi quando prendi contatto con il tuo uke e che ti aiuta a “sentire” quello di cui ha bisogno. Cuore che si allarga quando condividi con lui l’esperienza e capisci che il suo corpo si é fatto “sentire”… E occhi! Occhi che gioiscono nel vedere la serenità sui volti dei tuoi compagni e nel mirare quella natura di cui “ti senti” partecipe. Un grazie a GP che da anni si prodiga perché tutto questo accada.
(Desy, Parma)

Ancora una volta il soggiorno a Bagni Froy è stato un successo.
Tutto è andato alla perfezione, complice il bel tempo che ci ha permesso di godere dei panorami spettacolari e dei boschi tra le valli Funes, Gardena e Isarco.
Il vero successo è stata la buona armonia che si è creata tra i partecipanti, nel rispetto di tutti, con collaborazione nello svolgere sia i doveri della casa, sia l’organizzazione delle giornate. Con questa energia, anche i doveri si trasformavano in un piacevole stare insieme, spesso ridendo, canticchiando e anche formando cori di canto.
Tutti hanno portato ciò che potevano dare: anche i bambini, con la loro allegra presenza ed educazione… hanno anche preparato uno spettacolo teatrale molto piacevole.
Quest’anno non ho partecipato alle ore dedicate allo Shiatsu per problemi di salute. Malgrado ciò le giornate sono state ricche di belle cose e belle persone, e tutto è stato di grande aiuto in questa mia convalescenza.
La mattina iniziava con un buon risveglio muscolare guidato da Emilio nel cortile della casa, una sana colazione, anche quest’anno organizzata Denise, biologa nutrizionista, in collaborazione con la simpaticissima cuoca Simona… Una settimana all’insegna dell’alimentazione vegana durante la quale Denise ha approfondito i concetti di questa filosofia di vita, il rispetto per l’ambiente, per gli animali e i principi per una buona e corretta alimentazione.
A Bagni Froy non mancava proprio nulla: armonia, buon cibo, acqua di fonte pura, i balli spagnoli con Genevieve, la chitarra di Luciano, gli indispensabili Massimo e Ugo (che, questa volta, abbiamo anche visto recitare)… A voi tutti, g
razie! Siete troppi per potervi elencare ma non per questo vi si potrà dimenticare. Grazie a Giampaolo, che ci ha fatto ridere e star bene!
Io ed altri proponiamo per il prossimo anno una vacanza a Bagni Froy un po’ più lunga, almeno 10 giorni! …si sta così bene!
Grazie allo Shiatsu che ha senz’altro contribuito alla nostra crescita personale e quindi a far sì che tutto ciò avvenisse.
Un abbraccio a tutti quelli di Bagni Froy.
(Elena, Reggio Emilia)

IL PROGETTO DI INTEGRACCIÒN ARMONICA E LO SHIATSU DO A CUBA

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Ho conosciuto Antonio Montero a La Havana, ai tavoli della “Cafeteria Fransese” antistante Plaza de Parque Central dedicata a Josè Marti, filosofo poeta e mente della cultura cubana.

Antonio e Olga, la sua compagna, sono un po’ in ritardo; arrivano da Matanzas in autostop.
Fino ad allora avevo solo intuito, leggendo gli scritti di Francisco, che cosa rappresentasse il progetto pensato dal professor Montero Averoff e che relazione avesse con il progetto Shiatsu Do. Nemmeno durante il nostro primo incontro ne ho avuta piena consapevolezza ma mi hanno colpito e messo nella giusta carreggiata, oltre che la nostra lunga chiacchierata, le sue grandi motivazioni, i progetti del futuro prossimo e, specialmente, il suo grande calore umano. Sapevo che nei giorni successivi avrei potuto capire meglio; avremmo vissuto insieme con lui e al suo gruppo, difatti, diverse significative esperienze di pratica.
Creatore del progetto di IntegrAcciòn Armonica, Il professore da quindici anni viaggia per tutta Cuba, per la maggior parte delle volte in autostop, per diffondere il suo progetto e il suo sogno.
I gruppi di IntegrAcciòn Armonica sono formati da operatori che, dopo aver seguito un lungo iter formativo, propongo taller: letteralmente botteghe, officine, laboratori; attività dirette alla comunità e alla famiglia. In ogni ciudad, nei barrios e nelle calles di Cuba si crea, grazie a quest’opportunità, la possibilità di stabilire una relazione che permetta all’interessato di riscoprire un modo di vivere con maggiore benessere fisico e mentale, grazie alle attività pratiche del programma tese alla formazione e allo sviluppo di un’armonia tra la mente, il corpo e la natura. Le finalità di questo progetto difatti sono, come dichiarato nel loro statuto, “attività di formazione di valori per una cultura di amore e preservazione di madre natura”.

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L’incontro con lo Shiatsu Do è stato per caso, come succede sempre con le grandi cose della vita. Un giorno uno degli studenti di un corso organizzato da Francisco, gli parla della sua organizzazione e gli propone un incontro. Viene dunque organizzato prima un incontro successivamente un seminario, dove parteciperanno oltre quaranta persone, in un grande salone situato in una scuola piena di detriti e allo sfascio, sede della escuela cubana de Ju Jitsu.
Questo seminario segna l’inizio di una delle pagine più fruttifere nella storia dello Shiatsu Do a Cuba proprio perché, qui, sono integralemente trasmesse e colte le sensazioni e lo spirito dello Shiatsu Do.
“Sono bastati due laboratori alla Habana ed uno a Colon perché apparissero i primi innamorati dello Shiatsu Do con la scoperta della possibilità di offrire un servizio per il risveglio della coscienza interiore dell’essere umano…” dichiarerà Montero.

Tuto ciò ha portato alla progettazione di formazione di promotori e operatori comunitari di Shiatsu Do poiché, in base al gradimento unanimemente espresso, Antonio, il presidente, ha deciso in sintonia con gli altri soci, di inserire lo Shiatsu Do come pratica sociale e formativa per tutti gli istruttori. Nei documenti ufficiali che descrivono l’attività e la mission del progetto di Integrazione Armonica, è riportato testuale:
“…L’istruttore che per il suo grado di specializzazione padroneggia i differenti esercizi basici di carattere bionaturale potrà introdurli nella sua dinamica di lavoro; rappresentando i principi fondamentali della formazione professionale e loro metodologie come lo Shiatsu Do.
…Per gli istruttori della IntegrAcciòn Armonica contare sullo Shiatsu Do vuol dire contare su uno strumento meraviglioso per il suo obiettivo di dare un servizio a tutti gli individui del nostro gruppo per la riscoperta di un modo di vivere con maggior salute fisica e mentale.
… noi lo offriamo come un’attività di relazione amabile tra due persone con la finalità di sentirsi bene e avere un’esperienza meravigliosa tra due esseri umani e questo indubbiamente è coincidente con il nostro progetto comunitario della scuola, i suoi obiettivi e principi”.
È stato commovente praticare insieme al gruppo al gran completo nello stesso luogo che ha accolto l’embrione di tutto progetto di collaborazione tra Integrazione Armonica e Shiatsu Do e consegnare, insieme con un emozionato Francisco e agli altri componenti della “delegazione italiana”, gli attestati di “Operador de Shiatsu Do de primero nivel” e di “Promotor de talleres de Shiatsu Do”.
È stato emozionante partecipare come insegnati a un laboratorio di approfondimento della tecnica di palmo e utilizzo di pollici affiancati, nella casa messa a disposizione da Antonio Montero e attrezzata per la pratica, con cartoni stesi a terra.
È stato coinvolgente partecipare alle riprese di una puntata, dedicata alla Shiatsu Do, del documentario di otto puntate realizzzato dalla televisione di Matanzas incentrato sul progetto di Integrazione Armonica; progetto conosciuto ormai in tutta Cuba e perseguito da un gruppo di persone alle cui spalle non esiste nessuna istituzione ufficiale ad appoggiarli.
Vorrei riportare solo alcune delle dichiarazioni del professor Antonio Montero riportate nelle sue relazioni ufficiali: “… lo Shiatsu Do proposto dall’associazione di volontariato italiana assume sempre maggior importanza nel nostro lavoro… perché è un’espressione assai coincidente con i principi e i fondamenti dell’Integraccion Armonica.
Ricevano i membri dell’Associazione di Volontariato Shiatsu Do un fraterno saluto e sappiano che possono contare su di noi per diffondere il loro meraviglioso lavoro non solo nel nostro paese ma anche in altre parti dell’America. Le nostre porte sono aperte per ricevervi e condividere lo Shiatsu Do che ci permette di rendere un poco più felici i membri della nostra specie umana”.

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Riporterò nei prossimi interventi su questo blog altre esperienze vissute a Cuba lo scorso ottobre per documentare, con le nostre parole e le nostre fotografie, l’importanza di un progetto grande e ammirevole: Il progetto Shiatsu Do a Cuba. È auspicabile che ci si convinca di quanto sia importante diffondere e sostenere, anche economicamente, un disegno che mostri a tutti il vero valore di una pratica, quella dello Shiatsu, la cui virtù reale è in stretta relazione con i principi dei valori profondi della vita di ognuno.
Vorrei salutare tutti con la parola africana utilizzata come motto ufficiale dell’Associazione di Integrazione Armonica:
“Ubuntu: tutti siamo uno”

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E pur si mangia: Shiatsu cucina e simpatia a Bourj el Shemali

Lo Shiatsu in Libano continua a compiere passi (a “gatto”, magari…) e, pollice dopo pollice, prosegue nel suo cammino. L’amica Pina Natale ci invia un nuovo racconto di questa avventura che, con piacere, condividiamo con voi. Speriamo, anche con il vostro aiuto, di poterla raggiungere in primavera…

500k-2993Giov 14 nov 2013: È mezzogiorno e sui tatami dello shiatsu si rovescia in un grande vassoio il maklobi, piatto tipico palestinese a base di riso- pollo- vegetali – spezie varie, che si cuociono a strati a partire dal pollo e poi vengono capovolti e serviti ( da cui il nome che significa appunto capovolgere).

500k-8120Io e Tiziana, l’amica che mi ha accompagnato in questa seconda fase dell’avventura “shiatsu al femminile nei campi profughi palestinesi” , avevamo mostrato interesse per la cucina delle donne del campo e chiesto ricette per i nostri amici al ritorno, ed ecco che veniamo accontentate: il piatto è squisito e viene servito con il tabuli, insalata di pomodori ravanelli cetrioli tagliati a dadini piccolissimi .

Sediamo in cerchio, quasi come prima nel Gashò, e mangiamo di gusto scambiandoci commenti e apprezzamenti, tutto espresso più dalla mimica e dai sorrisi che dal dialogo: la barriera linguistica è importante ma non determinante quando si sta bene insieme e si ha voglia di comunicare.

500k-8205Siamo nel campo palestinese di Bourj el Shemali e per 15 giorni si rinnova la magia comunicativa dello shiatsu, un secondo livello di apprendimento, dopo il primo di aprile-maggio, secondo livello in cui si perfezionano i kata del primo con l’aggiunta di tutti i meridiani e della posizione sul fianco.

Sono in 15 a frequentare il secondo livello, 16 con Abeer, l’assistente sociale di Assomoud che apprende lo shiatsu ma soprattutto traduce dal mio povero inglese all’arabo.

Le donne hanno praticato durante tutti questi mesi prendendosi, come dicono contente, belle soddisfazioni dall’apprezzamento di amici e parenti, la maggior parte di loro ha continuato ad incontrarsi una volta alla settimana per lavorare insieme nel centro di Aloula, tutte le presenti, dopo la scrematura del primo corso, sono decise a continuare e ci tengono moltissimo a meritare gli attestati di frequenza e il diploma finale che, in collaborazione con la scuola Shiatsu-do, arriverà l’anno prossimo a coronare la loro fatica e la nostra avventura.

In questi giorni si celebra in tutto il mondo mussulmano l’ Ashura che commemora l’assassinio di Hussein ibn Ali, pronipote del profeta Maometto e pretendente al califfato, evento che portò alla divisione permanente tra sunniti e sciiti. Le celebrazioni durano una decina di giorni e l’ultimo, il 10 del mese di Moharran, è giorno di lutto pubblico per gli sciiti.

Noi ci troviamo alla periferia di Tiro nel sud del Libano, patria di Hezbollah, fazione sciita del movimento politico arabo musulmano ed uno dei principali partiti politici in Libano. La città da giorni è vestita di nero, drappi neri avvolgono i tronchi dei rari alberi, manifesti e bandiere neri sui palazzi e per le strade; ancora più neri, se possibile, gli abiti e gli hijab delle donne, di nero sono vestiti perfino i bambinetti e le bambinette di pochi anni. In molte località avvengono processioni simili a quelle dei flagellanti del nostro sud con spargimento di sangue ed esplosione di folle esagitate e gridanti.

Il nostro gruppo di shiatsu non può fermarsi per nessuna festività questa volta: io sono qui solo per 15 giorni e dobbiamo mettere a profitto il maggior tempo possibile visto che gli impegni familiari di ciascuna di loro e la stretta osservanza delle regole che impongono alle donne di ritirarsi al calar del sole ( in questo mese il tramonto è alle 16,30 circa e alle 17 è già buio) ci impediscono di allungare troppo l’orario giornaliero. Contrariamente alla volta scorsa le lezioni si svolgono anche di venerdi, giorno festivo per i mussulmani , e la seconda settimana saremo impegnate anche di sabato e domenica.

Nel centro Aloula solo un televisore nell’atrio ricorda l’ Ashoura, con riprese dall’alto di folle oceaniche nere come la pece, serpeggianti nelle strade di Bagdad, intanto nella saletta tappezzata di tatami è il Gashò che apre e chiude il cerchio dei nostri incontri e le donne, pur molto osservanti, non sembrano rammaricarsene. Mi ringraziano sorridendo con gli occhi per essere ancora qui con loro, e rispetto alla scorsa volta, tutto fila più liscio e disinvolto: abbigliamento, posizioni, respiro e fluidità delle movenze nell’esecuzione del kata. Anch’io sono grata per il calore e l’umanità che sprigiona dall’insieme e per quest’avventura che ho scelto di vivere, per questo voglio dire GRAZIE ad ognuna delle “mie donne”:

Abeer, Amal, Souad, Mona, Mona, Nidal, Nawal, Nisreen, Samar, Mariam, Sumaiya, Lulu, Azeeza, Seham, Salwa, Fatima.

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Tornerò ancora in questo campo il prossimo anno, voglio seguirle fino alla fine della formazione, spero di lasciare loro, insieme ad una piccola possibilità di lavoro e benessere, i semi di una nuova liberante consapevolezza , una piccola pacifica “rivoluzione” in cui anche lo shiatsu e la saggezza orientale possono essere un tramite e non solo un fine.

Pina Natale

Cercando il Tao in Chiapas

Hasta magnana dal Chiapas, amigos

Scriviamo dal centro Internazionale Shiatsu Do di San Cristobal de las Casas.

La situazione, qui, é frizzante. Abbiamo iniziato un 2PP con un gruppo di allievi che ci stavano aspettando. Insieme a me Vanessa, la nostra istruttrice Mexicanita, ha condiviso l’esperienza con gli allievi. La situazione qui é rivolta al futuro. Le opportunità sono tante e, una parte di queste, le stiamo assaporando insieme. Abbiamo organizzato una giornata di raccolta fondi attraverso trattamenti Shiatsu per sostenere l’amica Chari bisognosa di cure molto costose. Questo la porta a non poter lavorare da tanto tempo. Il piccolo aiuto che le abbiamo elargito con il cuore, la sosterrà un poco. La prossima settimana inizieremo un laboratorio con l’orchestra sinfonica di stato del Chiapas a Tuxtla, la capitale. Il tutto in questa magnifica cornice che é lo stato del Chiapas. Qui tutto é colore, odore, suono. Ogni sera in tutti i locali suonano musica. Le donne indio vendono stoffe dai mille colori, il profumo delle tosterie di caffè arriva lontano. Tra pranzi vegetariani, visite alle comunità, acquisti nelle comunità zapatiste, o cooperative, il tempo scorre in una dimensione veramente taoista, siamo immersi completamente nel “Qui e Ora”. Vi terremo aggiornati man mano che i progetti verrano eseguiti. Nel frattempo, in attesa del secondo week end di corso, venerdì, sabato e domenica prossimi, vi stiamo scrivendo da una sala da tè giapponese.

Vanessa e il gruppo di Shiatsu vorrebbero averi qui numerosi, in modo da poter approfittare della vostra presenza per organizzare ancora più lavoro e per una maggiore diffusione dello Shiatsu Do, ricordando sempre che lo Shiatsu non é un massaggio ma è un messaggio. Ora lo é anche internazionale.

Saluti a tutti

Bernardo y Vanessa.

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Manuel

Manuel di ActealQuando giunsi nel pueblo di Acteal, nell’agosto del 2011, una delle prime persone che incontrai fu Manuel. Poco meno che trentenne, magro, con una camicia di flanella a quadri, la testa avvolta da una sciarpa, un pezzo di spago attorno al collo, il sorriso in volto, gli occhi velati di tristezza e la voce stentata. Manuel, in quel maledetto 22 dicembre del 1997, ha perso la sua famiglia, genitori, fratelli e sorelle. Lui, ferito, un ragazzino, è riuscito a scampare alla strage. Non conosco i dettagli della sua storia, come sia riuscito a sopravvivere alla mattanza, le ferite riportate… non mi importava saperlo. Mi importava, invece, conoscere lui. La prima cosa che mi disse, quando si presentò dandomi la mano, fu: “Mi chiamo Manuel. Io ti posso offrire cinque cose: canzoni, barzellette, storie, indovinelli e giochi di magia”. Manuel non era in grado di lavorare. Nella nostra società sarebbe stato un peso, un organo improduttivo a carico della collettività. Ad Acteal, no. La cosa che mi ha colpito da subito è stata la benevolenza e l’amore di tutti nei suoi confronti. I promotori della salute ne avevano gran cura, si preoccupavano che i vestiti fossero asciutti, che avesse qualche medicina per la sua tosse, lo facevano stare nella clinica con loro, chiacchierando, ascoltando le sue storie, le sue barzellette, le sue canzoni. Il rispetto per lui era grandissimo. E non per pietà o altro: quello che ha passato Manuel lo hanno vissuto tutti. Ogni abitante di quel pueblo ha avuto genitori, fratelli e sorelle, figli, marito o moglie uccisi dai paramilitari. Semplicemente, conoscere Manuel e non volergli bene era impossibile! Durante il laboratorio di shiatsu, Manuel era un “uke” felice.

Manuel_01Quando domenica, nel primo pomeriggio, Vanessa tornò a San Cristòbal, io rimasi lì ancora una notte. Il tempo era orribile: pioggia torrenziale, freddo, fango alle caviglie… I promotori erano tornati alle loro case e io rimasi alla clinica. Manuel stette tutto il tempo con me, a tenermi compagnia, a chiacchierare, a fare disegni sulla lavagna, a mangiare frutta e a raccontarmi le sue storie. Erano storie divertentissime con lui protagonista, nella foresta assieme a molti animali. Ogni storia parlava di pace e amicizia, di amore per la natura e per gli altri, di creature che si aiutavano le une con le altre. Le storie di un ragazzo dal cuore buono. Alla sera, fatto buio, dopo la cena nella cucina comune, tornò a casa da sua zia. Ci incontrammo di nuovo il giorno seguente e facemmo colazione assieme. Non gli piacevano i fagioli, il che, per un messicano, non è un gran bell’affare! Mentre facevo trattamenti, lui era a messa per la commemorazione della strage e, quando lo raggiunsi, mi aveva tenuto un posto vicino a sé. Finita la funzione, nel primo pomeriggio, avevo preparato il bagaglio per tornare a San Cristòbal. Il tempo stava peggiorando e, passate le tre del pomeriggio, diventa molto difficile trovare un trasporto per tornare in città. Mi invitò a pranzo ma, vista l’ora, gli dissi che non potevo fermarmi. Mentre salutavo gli altri, non lo vidi più. Pochi minuti dopo, mi raggiunse con un sacchettino. Dentro c’erano un tamale e delle arachidi fresche. Me lo diede: “se ti venisse fame lungo la strada…”. Mi abbracciò, mi baciò e mi cantò un’ultima canzone per augurarmi buon viaggio. Feci fatica a trattenere le lacrime e iniziai a salire verso la strada.

Poco fa, una mail di Vanessa mi ha informato che Manuel non c’è più… “[…] al parecer fué una muerte tranquila, sin embargo una gran pérdida y también un momento dificil para los promotores de salud que sentian mucho la responsabilidad y el cuidad de Manuel, nos quedaron sus história, chistes, adivinanzas, canciones y trucos de magia…“.
Già… Manuel poteva offrire cinque cose: storie, barzellette, indovinelli, canzoni e trucchi di magia. In realtà regalava molto, ma molto di più…